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IL BATACLAN, VENDUTO L’11 SETTEMBRE. IL PROPRIETARIO EMIGRA IN ISRAELE

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DI HICHAM HAMZA

panamza.com

La famiglia Touitou possedeva il Bataclan dal 1976. L’11 Settembre 2015, il teatro -quello che venerdì scorso si è trasformato in una carneficina- è stato ceduto al Gruppo Lagardère dai suoi ex proprietari filo-israeliani.

Queste informazioni provengono da fonti che sarà difficile qualficare come “antisemite” o “complottiste”:  The Times of Israel e l’Agence télégraphique juive.

Entrambi questi organi di stampa hanno riportato i commenti dei fratelli Laloux (Pascal e Joel) che hanno concesso al secondo canale della televisione israeliana: i due uomini dicono di aver  venduto il  Bataclan l’ 11 settembre  scorso  (al gruppo Lagardère che ha scelto di mantenere i suoi direttori Jules Frutos e Olivier Poubelle, dopo che uno dei fratelli (Joel) si è trasferito in Israele.

 

Questo accedeva due mesi prima della presa degli ostaggi del 13 novembre, quando sono stati uccisi più di  89  spettatori (e un centinaio di vittime in totale).

NB : Michel Emsalem, il proprietario dell’Hyper Cacher, aveva venduto il suo negozio alla vigilia dell’atto terroristico durante il quale sono morte quattro persone – che sono state seppellite in Israele– .

Originario della Tunisia e sepolto (nel 2000) a Gerusalemme il padre dei fratelli Laloux, Elia Touitou , detto Kahlaoui Tounsi, era un cantante famoso negli anni ’60. Nel 1976, insieme al suo  ex collaboratore Enrico Macias  aveva comprato la prestigiosa sala concerti Bataclan. Dagli anni 80, i suoi due figli hanno preso la gestione del locale: management per Pascal  e programmazione per Joel.

Quest’ultimo ora vive in Israele, ma anche suo fratello Pascal ha molti interessi in comune con il regime di Tel Aviv, in particolare per  certi “obblighi professionali” (non specificati) secondo un articolo pubblicato il 21 dicembre dal Parisien.

pascalaloux

E basta controllare su  Facebook l’account semi-pubblico di Pascal Laloux, presidente  della squadra di calcio ultra-sionista UJA  Maccabi, per scoprire il suo appoggio politico  per Gil Taïeb  (figura emblematica della comunità ebraica, vice presidente del CRIF, vicino al fondatore dell’ “Associazione per il benessere dei soldati israeliani” e marito di Karen Taieb).

Logicamente, Pascal Laloux esibisce i anche sui social network il suo “gusto” per l’esercito israeliano.

Nessuna sorpresa, quindi, che un tale proprietario del Bataclan abbia organizzato (insieme al Migdal) delle serate di galà a favore delle truppe di occupazione, come denunciarono, il 13 gennaio 2008, degli attivisti non violenti filo-palestinesi.

Il video qui sopra non ha ricevuto la stessa esposizione mediatica di un altro documento audiovisivo, del 20 Dicembre 2008 e ritrasmesso ieri per dimostrare la “pericolosità” di alcuni attivisti filo-palestinesi (curiosamente a volto coperto) e incontrati al Bataclan.

Il 10 ottobre, la sala ha ospitato un evento degno del miglior folklore politico trans-Atlantico: il “concerto degli amici cristiani di Israële”.

Ma non dimentichiamoci del gruppo rock-punk che ha intonato  un pezzo  amorevolmente dedicato al “diavolo”, quando è cominciato il massacro di Venerdì 13: Gli Eagles of Death Metal. Nel mese di luglio di passaggio a Tel Aviv per un concerto, il cantante del gruppo ha detto (alle 0’45), di essere “un grande sostenitore” di Israele.

Casualmente lo zelo dimostrato in passato – al Bataclan – per l’esercito israeliano è condiviso in un luogo che ha giocato -discretamente – un ruolo nell‘affaire Charlie. Si tratta del locale che si trova in un quartiere dove  vive la più grande comunità ebraica di Francia e davanti al quale i terroristi avevano abbandonato la loro auto prima di sparire. Ecco un estratto da un articolo pubblicato il  31 gennaio  su Panamza:

Patistory è uno dei  sette “punti vendita – in tutta la Francia-  che ospitano un evento di gala che ogni anno è  dedicato all’esercito israeliano e organizzato dall’associazione francese Migdal.

Infine, questa prima immersione di Panamza nell’abisso di quel sanguinario 13 novembre non sarebbe completa senza una descrizione di questa curiosa combinazione. La stessa mattina sono avvenuti due fatti singolari:

  • Sotto la guida di Pierre Carli (insignito lo scorso aprile del titolo di Commendatore della Legione d’Onore), il Samu di Parigi stava tenendo un incontro sul tema “Gli attacchi multi-sito”.

Habib?

Ricordate?  si tratta di un influente deputato ultra-sionista, ex vice presidente del CRIF e amico (dal 1991) di Benjamin Netanyahu, stranamente presente al seguito di Manuel Valls, durante la visita del Primo Ministro nei locali devastati di Charlie Hebdo.

L’emozione suscitata dalla terribile carneficina di venerdì non dovrebbe comunque impedire a nessuno di distinguere la realtà dalla finzione nel fiume di informazioni che si succedono sugli attacchi, sui complici degli attentatori e sui loro sponsor. In questo momento, non c’è nulla che possa escludere l’ipotesi – già presentata come verità indiscutibile da tutta la classe politico-mediatica – di  una serie di attacchi messi in atto dal movimento jihadista affiliato al Daesh.

Ma alla luce della storia del terrorismo occidentale, non ci sono ancora prove, non c’è niente che ci permetta di non prendere immediatamente in considerazione anche la tesi dellastrumentalizzazione di delinquenti psicotici da parte di forze dello Stato o di forze sotterranee.

Resta solo un fatto certo: in un regime il cui presidente ha appena decretato lo  stato d’emergenza, arrogandosi così il diritto di  “controllare la stampa e le pubblicazioni di qualsiasi natura”, non si può certo contare sui media tradizionali per sperare di conoscere le ramificazioni di certe operazioni che vengono imputate esclusivamente ad una cellula islamista che si è messa in moto venerdì 13,  appena cominciato lo shabbat – il sabato.

 

HICHAM HAMZA

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